Lanci dalla spiaggia per le grandi prede
Il surfcasting è la tecnica regina della pesca dalla spiaggia. Il nome deriva dall'inglese 'surf' (onda) e 'casting' (lancio), indicando la pesca nelle zone di frangente dove le onde si infrangono sulla battigia. È una pesca di attesa che richiede lanci lunghi (anche oltre 150 metri) per raggiungere le zone dove stazionano i pesci.
Nato sulle coste atlantiche europee, il surfcasting si è sviluppato in Italia a partire dagli anni '60, trovando terreno fertile lungo le coste adriatiche e tirreniche. Oggi conta migliaia di appassionati e numerose competizioni a livello nazionale e internazionale.
L'attrezzatura da surfcasting è progettata per lanci estremi e combattimenti con pesci di taglia. La canna è lunga (4.20-4.50m) con azione parabolica progressiva, capace di lanciare piombi da 100-175g a distanze di 100-150 metri. Il mulinello deve essere robusto (taglia 6000-8000) con ampia capacità di filo e frizione potente. Il filo principale è solitamente nylon 0.25-0.35mm per ammortizzare i combattimenti.
Le montature da surfcasting sono numerose: long arm per i lanci lunghi, short arm per le mangianze vicine, scorrevole per i pesci diffidenti, pulley rig per le spiagge con corrente. Il terminale in fluorocarbon (0.18-0.30mm) è fondamentale per non insospettire i pesci. Gli ami variano dal n.4 al n.1/0 in base all'esca e alla preda.
Le esche da surfcasting sono rigorosamente naturali: arenicola (verme di mare, eccellente per orate), americano (verme robusto e resistente), bibi (verme carnoso per le orate), coreano (verme rosso per spigole), cannolicchio, granchio, totano. La freschezza dell'esca è determinante per il successo.
Il lancio nel surfcasting è un'arte. Le tecniche principali sono: lancio sopra la testa (overhead), lancio laterale, lancio a pendolo (ground cast), lancio off the ground. Ogni tecnica richiede pratica e permette di raggiungere distanze diverse. La posizione del corpo, la rotazione del busto e il rilascio del filo sono fondamentali.
Saper leggere una spiaggia è cruciale. I pesci stazionano nei canali (zone più profonde tra i banchi di sabbia), nelle buche, lungo le scogliere sommerse, nelle zone con alghe. L'acqua più scura indica profondità maggiore. Le condizioni ideali sono mare mosso in scaduta, acqua leggermente torbida, pressione in calo.
I periodi più produttivi per il surfcasting sono l'autunno e l'inverno, quando orate e spigole si avvicinano alla costa per alimentarsi. Le ore migliori sono l'alba, il tramonto e la notte. Le mareggiate in scaduta portano cibo in sospensione e attivano le prede.
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Controlla sempre le previsioni meteo e delle maree prima di uscire
Porta almeno 3 canne per coprire più distanze e usare esche diverse
Non sottovalutare l'abbigliamento: waders e giacca impermeabile sono essenziali
Innesca l'esca in modo che non si stacchi durante il lancio
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