Eleganza e precisione con il galleggiante
La pesca a bolognese è una tecnica italiana per eccellenza, nata nelle acque dolci dell'Emilia-Romagna e poi adattata con grande successo alla pesca in mare. Si pratica con canne telescopiche lunghe (5-8 metri) dotate di mulinello e galleggiante, permettendo di presentare l'esca in modo naturale a diverse profondità.
La bolognese nasce negli anni '50 nelle acque del Po, dove i pescatori locali svilupparono canne sempre più lunghe per raggiungere le zone di corrente dove stazionavano i pesci. La tecnica si è poi diffusa in mare, diventando una delle più praticate lungo le coste italiane.
La canna da bolognese è telescopica, lunga da 5 a 8 metri, con azione semi-parabolica che permette di assorbire le fughe dei pesci. Il mulinello è di taglia medio-piccola (2500-3000) con frizione precisa. Il filo principale è nylon sottile (0.14-0.18mm) per non insospettire i pesci. Il galleggiante può essere fisso o scorrevole in base alla profondità di pesca.
La scelta del galleggiante è fondamentale: forme allungate per mare calmo, forme tozze per mare mosso, portate da 1 a 10 grammi. La piombatura distribuita (spallinata) permette una discesa naturale dell'esca, mentre la piombatura concentrata raggiunge rapidamente il fondo. La taratura deve essere perfetta: il galleggiante deve affiorare appena.
Le esche classiche sono: bigattino (larva di mosca), coreano, americano, gamberetto, pane. La pasturazione è fondamentale per attirare e trattenere i pesci nella zona di pesca. Si usa una miscela di sfarinati, formaggio, pane bagnato e esche sminuzzate, lanciata a mano o con fionda.
La bolognese si pratica principalmente da scogliere, moli e porti. Si lancia il galleggiante nella zona pasturata e si accompagna la deriva con la canna, tenendo il filo in tensione. La ferratura avviene quando il galleggiante affonda o si sposta lateralmente. La trattenuta (frenare la deriva) attiva le mangiate.
La profondità si regola spostando il galleggiante lungo il filo. Per pesci di fondo come saraghi e orate si pesca a fondo, per occhiate e boghe a mezz'acqua. La pesca a galla (superficie) è efficace per cefali. È importante variare la profondità fino a trovare quella giusta.
Le condizioni migliori per la bolognese sono: mare calmo o poco mosso, acqua limpida, corrente leggera. Le ore dell'alba e del tramonto sono le più produttive. In estate si pesca bene anche di notte con galleggianti luminosi.
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Pastura poco ma spesso per mantenere i pesci in zona senza saziarli
Usa finali sottili (0.10-0.14mm) per pesci diffidenti
Fai attenzione al vento: può rendere difficile il controllo del galleggiante
Varia la velocità di discesa dell'esca per stimolare le mangiate
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