La caccia ai cefalopodi con le totanare
L'Eging è una tecnica di pesca giapponese dedicata alla cattura dei cefalopodi (seppie, calamari, totani) utilizzando esche artificiali chiamate 'egi' o totanare. È una pesca attiva e stimolante che richiede sensibilità e timing per sentire le 'abbracciate' dei cefalopodi e ferrare al momento giusto.
L'Eging nasce in Giappone dove la pesca ai cefalopodi ha una tradizione millenaria. Il termine deriva dalla contrazione di 'egi' (totanara) e 'fishing'. In Italia si è diffuso a partire dagli anni 2000, conquistando rapidamente migliaia di appassionati grazie alla sua efficacia e alla possibilità di praticarla tutto l'anno.
La canna da eging è specifica: lunghezza 2.40-2.70m, azione di punta sensibilissima per sentire le tocche delicate, potenza sufficiente per lanciare totanare da 2.5 a 4.0. Il mulinello è di taglia 2500-3000 con frizione morbida. Il filo è trecciato sottile (PE 0.6-0.8) per massima sensibilità, con finale in fluorocarbon.
Le totanare sono esche artificiali a forma di gambero con uncini senza ardiglione. Si misurano in 'numeri' (2.0, 2.5, 3.0, 3.5, 4.0) che indicano la dimensione. Esistono versioni con diverse velocità di affondamento: shallow (lente), medium, deep (veloci). I colori spaziano dal naturale all'UV fluorescente.
La tecnica base dell'eging è la jerkatura: dopo il lancio si lascia affondare la totanara, poi si recupera con jerks (colpi secchi) della canna che fanno 'saltare' l'esca sul fondo. I cefalopodi attaccano durante le pause, quindi è fondamentale mantenere la lenza in tensione per sentire l'abbraccio.
L'eging è più produttivo all'alba, al tramonto e durante la notte. La stagione migliore va da settembre a maggio, con picchi in autunno (calamari) e primavera (seppie). Le notti di luna nuova sono particolarmente favorevoli perché i cefalopodi salgono in superficie attratti dalle luci.
I migliori spot per l'eging sono i porti con fondali misti (sabbia e roccia), le scogliere con praterie di posidonia, le zone con acqua profonda vicino a riva. I cefalopodi stazionano dove trovano riparo e prede, quindi cerca zone con strutture sommerse.
L'eging notturno è estremamente produttivo. Si usano totanare fosforescenti o si pesca sotto le luci dei porti che attirano i cefalopodi. La sensibilità deve essere massima perché non si vede la lenza; ci si affida completamente al tatto attraverso la canna.
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Quando senti l'abbraccio non ferrare subito: aspetta 1-2 secondi che il cefalopode si giri
Usa totanare più piccole in acque limpide, più grandi in acque torbide
Porta sempre un guadino: salpare un calamaro a mano rischia di fartelo perdere
Non lavare la totanara dopo una cattura: l'odore attira altri cefalopodi
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