Bolentino: la mia guida completa alla pesca a fondo dalla barca
Guida completa al bolentino: attrezzatura, montature ed esche, con i miei consigli personali per prede grandi e divertimento in barca.

Il bolentino è stata una delle prime tecniche che ho imparato in barca, ed è anche quella che ancora oggi mi dà più soddisfazioni.
Mi piace perché puoi viverla in tanti modi: dal pescare fragolini e saraghi per la cena fino a tentare la botta grossa con dentici e cernie.
In questo articolo voglio raccontarti non solo come si fa bolentino, ma soprattutto come lo faccio io, con i miei consigli personali dopo anni di uscite in mare.
Cos’è la pesca a bolentino
In pratica, si cala l’esca sul fondo dalla barca, rimanendo fermi o leggermente a scarroccio.
Io lo divido così:
- Bolentino leggero (10–40 m) → le pescate rilassanti a triglie e fragolini.
- Bolentino medio (40–100 m) → qui iniziano i saraghi grossi, orate e qualche dentice.
- Bolentino profondo (100+ m) → serve attrezzatura pesante, ma quando parte una cernia o un pagro… te lo ricordi per anni.
Attrezzatura che uso a bolentino
Canne
- Leggere (50–150 g) per fondali bassi.
- Medie (100–300 g) fino a 80–100 m.
- Pesanti (200–500 g) oltre i 100 m.
👉 Io preferisco le canne corte (2,10–2,40 m) con cima sensibile: quando sei a 60–70 m, l’unico modo per vedere le tocche è la sensibilità della punta.
Mulinelli
- Fissi taglia 6000–10000 per il 90% delle pescate.
- Rotanti solo quando voglio più capienza.
- Elettrico se supero i 150 m (mi ha salvato la schiena più di una volta!).
👉 Consiglio personale: taro sempre la frizione “giusta”, mai troppo stretta. Ho perso meno pesci da quando lascio che la frizione lavori.
Fili e terminali
- Madre: trecciato 0,18–0,25 mm (sensibilità top).
- Shock leader nylon 0,50–0,60 mm.
- Terminali in fluorocarbon 0,30–0,45 mm.
👉 Io preferisco terminali lunghi almeno 1,5 m se cerco orate e dentici: più naturalezza = più abboccate.
Le montature che uso di più
- Paternoster: classico con 2 braccioli corti → per fragolini e saraghi.
- Long arm: bracciolo unico lungo fino a 2 m → mi ha dato i migliori risultati sulle orate.
- Scorrevole: piombo scorrevole sul trave → il top per le prede più sospettose.
Esche che porto sempre
- Vermetti (americano, bibi, arenicola) → i fragolini non resistono.
- Sarda a trancio → con questa ho preso i miei saraghi più belli.
- Calamaro fresco → in strisce o vivo, micidiale sui dentici.
- Gambero sgusciato → poco usato, ma in inverno mi ha salvato più di una pescata.
- Pesci vivi (cefalo, boga, sugarello) → la scelta da “big game” per cernie e dentici.
Dove e quando faccio bolentino
- Fondali misti sabbia/roccia → sempre produttivi.
- Secche e cadute improvvise → veri hot spot.
- Foci e coste rocciose → predatori assicurati.
Stagioni:
- Inverno → fragolini e saraghi.
- Primavera → orate e cernie.
- Estate → dentici e pagri.
- Autunno → per me la stagione più bella: tanta varietà e mare “ricco”.
Errori che ho imparato a evitare
❌ Usare piombi troppo leggeri → la lenza si inclina e non senti nulla.
❌ Pasturare troppo → attiri minutaglia e addio prede grosse.
❌ Nodi fatti di fretta → un nodo che cede a 60 m ti fa arrabbiare come poche cose.
❌ Restare fermo ore sullo stesso punto → a volte basta un piccolo spostamento per trovare il pesce.
FAQ – Domande frequenti sul bolentino
Serve la licenza per il bolentino?
No, in mare basta la comunicazione gratuita al MIPAAF (pesca sportiva in mare).
Che piombo usare?
Dipende: da 50 g in 20 m a 300–400 g oltre i 100 m con corrente forte.
Orario migliore?
Alba e tramonto, ma in inverno anche le ore centrali sono buone.
Esca viva o artificiale?
Il vivo è imbattibile per i predatori grossi, ma io ho fatto grandi pescate anche con tranci di sarda.
Conclusione
Il bolentino non è solo una tecnica: è un modo di vivere il mare.
Ogni calata è una sorpresa: puoi salpare una triglia da frittura o trovarti agganciato a un dentice che ti fa tremare i polsi.
Quello che fa la differenza è l’esperienza e l’adattamento: osserva il fondale, varia montature, prova esche diverse.
E soprattutto divertiti: perché anche quando non arriva la cattura della vita, ogni uscita è una lezione che ti arricchisce come pescatore.