Traina Costiera, guida completa: Tecniche, Attrezzatura e Consigli
Guida completa alla traina costiera: tecniche, attrezzatura, prede stagionali ed errori da evitare per pescare con più successo.
🎣 Tecniche trattate:

La traina costiera è una delle tecniche di pesca più affascinanti e versatili che si possano praticare in mare. Permette di insidiare numerose specie predatrici rimanendo relativamente vicino alla costa, spesso entro 3–5 miglia, con un’ampia scelta di artificiali o esche naturali.
Nella mia esperienza, è la tecnica perfetta per chi vuole coniugare il piacere della navigazione con l’adrenalina dell’attacco improvviso.
Cos’è la traina costiera
La traina consiste nel trainare dietro l’imbarcazione uno o più artificiali (o esche vive) a velocità controllata, simulando il nuoto di una preda naturale.
Si distingue in:
- Traina costiera: entro poche miglia dalla riva, su fondali medio-bassi.
- Traina d’altura: al largo, per prede di grossa taglia.
Attrezzatura per la traina costiera
Canna
- Lunghezza: 1,80–2,40 m.
- Potenza: 12–30 lb per la maggior parte delle situazioni.
- Azione parabolica per assorbire le fughe dei pesci.
Mulinello
- Mulinello rotante di buona capacità (almeno 200–300 m di nylon 0,40–0,50 mm).
- Frizione potente e progressiva.
Lenze e terminali
- Monofilo in nylon o fluorocarbon per maggiore invisibilità in acqua.
- Terminali più robusti se si insidiano predatori con dentatura tagliente (es. barracuda, serra).
Artificiali
- Minnow affondanti o galleggianti, cucchiaini, piume e octopus.
- Colori naturali in acque limpide, colori più accesi in acque torbide o con poca luce.

Tecnica di traina costiera
Velocità di traina: solitamente tra 2 e 5 nodi, variabile in base al tipo di esca.
Distanza dell’esca dalla barca: in media 25–40 m; con acqua limpida è meglio allungare.
Profondità di pesca:
- Minima in primavera-estate (specie vicino alla superficie).
- Maggiore in autunno-inverno, quando i predatori seguono le prede in profondità.
Uso di più canne: se possibile, alternare esche superficiali e affondanti per coprire diverse fasce d’acqua.
Tipi di spiaggia e spot ideali
- Zone con cambi di fondale (sabbia → roccia) o vicino a punte e promontori.
- Bocche di porti e foci di fiumi, soprattutto al cambio di marea.
- Fondali misti ricchi di minutaglia.
Errori che ho imparato a evitare nella traina costiera
Velocità sbagliata: trainare troppo veloce con esche che richiedono una velocità più lenta (o viceversa).
Non adattare il terminale: usare sempre lo stesso spessore e tipo di filo, ignorando dentatura o diffidenza delle prede.
Ignorare le condizioni meteo-marine: uscire senza valutare vento, corrente e marea riduce le possibilità di cattura.
Trascurare la manutenzione: mulinelli non ingrassati o ami non affilati portano a slamature o rotture.
Non variare le esche: usare solo un tipo di artificiale anche quando non funziona.
Passare troppo vicino o troppo lontano dalla costa: sbagliare distanza può far perdere zone ricche di predatori.
Consigli personali
- Alternare esche naturali e artificiali nelle giornate difficili.
- In caso di mare calmo e sole alto, allungare la distanza di traina e usare terminali sottili.
- Tenere sempre pronto un jig o una canna da spinning per sfruttare eventuali mangianze.
Conclusione
La traina costiera è una tecnica che premia l’osservazione e la sperimentazione. Con l’attrezzatura giusta, un po’ di pratica e attenzione alle condizioni meteo-marine, può regalare catture indimenticabili e giornate di mare davvero speciali.
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